Smaltire le cartucce delle stampanti

È Lunedi mattina, il weekend è andato per il meglio, forse un po’ troppo impegnato e non hai avuto il tempo di organizzarti il lavoro per la mattina. Devi andare ad un appuntamento di lavoro ed occorre stampare i report. Una volta inviati in stampa vedi comparire un errore: cartuccia esausta. Comincia bene la giornata!

Avete presente quel fastidioso problema di cambiare le cartucce della stampante? Ecco, doveva capitarvi giusto oggi. Provvediamo alla sostituzione per proseguire la normale attività e la cartuccia vecchia, guardando incerti il cestino dei rifiuti, siamo tentati di buttarla li…ma, forse non è proprio il luogo adatto e sono sicuro che vi siete chiesti qualche volta come smaltire le cartucce delle stampanti. E vale per cartucce ad inchiostro e toner. Scopriamo insieme che fine fanno le cartucce delle stampanti.

Cartucce stampanti: cosa sono

Per chi non è molto avvezzo alla tecnologia, partiamo con una breve presentazione: le cartucce stampanti sono dei dispositivi mobili che, all’interno di piccoli serbatoi in plastica, contengono l’inchiostro, fondamentale per la stampa stessa. Testi ed immagini vengono stampati mediante l’utilizzo di testine di stampa dalle quali fuoriescono piccole gocce di inchiostro che danno vita agli stessi.

Le cartucce possono essere:

  • monocolore: quando contengono inchiostro di un solo colore
  • multicolore: quando invece contengono più colore in più serbatoi separati.

Lo svantaggio di queste ultime è che l’esaurirsi di un solo colore comporta la sostituzione dell’intera cartuccia, anche se gli altri colori non sono ancora terminati.

Che differenza c’è tra toner e cartucce stampanti?

Il toner è un altro tipo di consumabile per stampanti usato per fotocopiatrici o stampanti laser. Questo non contiene inchiostro liquido, ma è costituito da una polvere sottile composto da: carbonio, resina, ossidi di ferro. Anche i toner, come le cartucce, non sono disponibili solo in nero, ma anche in giallo, magenta e ciano.

Che fine fanno le cartucce ed i toner esausti?

Come magari avete già intuito, non basta buttarli nel cestino. Questi prodotti fanno parte dei cosiddetti “rifiuti speciali non pericolosi”.

Fra tutti i vari obblighi normativi che disciplinano l’attività professionale per i possessori di P.IVA, c’è anche, in riferimento al D.Lgs 152/06, come smaltire le cartucce delle stampanti esauste e i toner.

Infatti, questi elementi, rientrano a tutti gli effetti fra i rifiuti elettrici ed elettronici, una particolare tipologia di rifiuti che tutti noi produciamo e che rientrano nella definizione di RAEE* (Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche). Questi possono essere classificati come “rifiuti non pericolosi” e “rifiuti pericolosi

Toner e cartucce delle stampanti sono rifiuti speciali NON pericolosi. Ciò significa che vanno trattati con attenzione e smaltiti separatamente rispetto agli altri rifiuti che produciamo comunemente.

Come smaltire le cartucce delle stampanti e toner

Il fine vita di questi prodotti può essere uno dei seguenti:

  • Lo smaltimento in discarica;
  • La ricarica della componente di consumo.

Qualora si dovesse optare per la sostituzione ex novo, questi rifiuti si possono smaltire in centri adibiti alla raccolta dei RAEE (ad esempio le aree ecologiche comunali o i centri di raccolta autorizzati) ai quali sia il privato ma soprattutto il possessore di P.IVA può consegnare i rifiuti speciali.

Nel caso del privato, è un gesto nobile, al quale va soltanto un plauso per il senso civico.

Nel caso del possessore di P.IVA invece è necessario il corretto smaltimento poiché, sempre in riferimento al D.Lgs 152/2006, il privato è tenuto a dimostrare il corretto smaltimento mediante esibizione del FIR (formulario identificazione del rifiuto) che in caso di controlli è richiesto.

Noi di La Nuova Copisteria condividiamo in pieno il principio di rispetto per l’ambiente mediante il corretto conferimento dei rifiuti. E riteniamo che questo principio debba essere applicato sia per le piccole azioni di vita quotidiana, sia per azioni di carattere professionale che inevitabilmente apportano un maggiore stress ambientale.